Un prof digitale è H24

Rispondi ai messaggi sulla piattaforma di social learning, pubblica le foto delle attività in classe su classdojo, twitta la frase per far riflettere gli studenti sull'ultima attività, progetta il video per storia di mercoledì, correggi i test personalizzati, cerca la migliore risorsa digitale per quella tua idea da realizzare in cooperative learning, seleziona il tutorial più efficace per supportarli a casa nella realizzazione del lavoro che hai assegnato. Insomma, la vita del prof 2.0 è questa? Sì, è questa. Ci sono dei vantaggi e degli svantaggi. I vantaggi: i tuoi studenti sanno che ci sei sempre, che ci sei quando il loro apprendimento decide di manifestarsi, quando la loro curiosità si accende e può succedere alle 21.30 di un lunedì sera o a Pasqua. L'aula di oggi è veramente il mondo e nel mondo gli orari cambiano e non sono quelli di scuola. Gli svantaggi: se non rispondi subito, se non ci sei quando i tuoi studenti ti cercano, la prossima volta non ti cercano e magari si perde una occasione perché imparino, perché comprendano. E poi, non hai un minuto per respirare. La scuola prende tutti i tuoi spazi e questo non va bene. Forse però va cercata una via di mezzo, come sempre. Si deve capire che ci sono dei momenti in cui è bene saper trattenere le domande non assecondando l'incontinenza verbale di molti nostri studenti e farle poi al momento opportuno le domande vere, si deve accettare che non siamo sempre a disposizione, ma non per questo non desideriamo comunicare con loro, comprendere che c'è bisogno di reciproco rispetto: noi rispettiamo i loro tempi e loro i nostri. Si può fare. Con soddisfazione reciproca. L'apprendimento è nemico della velocità.
Per quanto il digitale e le tecnologie ci portino a  improvvise accelerazioni mai raggiunte prima, sta a noi dettare il tempo e il ritmo e seguire il tempo e il ritmo dei ragazzi e della ragazze, che con noi apprendono. Siamo noi a guidare la didattica (qualsiasi tipo di didattica: analogica o digitale che sia), non la didattica a guidare noi. E ora scusate, torno al lavoro.

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