giornate no


Ogni giorno mi sveglio, porto i bambini a scuola e poi vado nella mia di scuola. E sono contenta di andarci perché non vedo l'ora di iniziare quella certa attività, che ho pensato e programmato, e sono curiosa di vedere le facce dei miei studenti e so che sia io che loro impareremo qualcosa. So che ci sono giornate sì e giornate no. Anche giornate ni. Oggi è stata una giornata no. La strada da percorrere in aula è sempre più lunga del suo perimetro e oggi a me è sembrata lunghissima. Una piccola crepa in quel muro di relazioni che si costruiscono giorno dopo giorno, anno dopo anno è finita per diventare una frattura tra chi ha il ruolo del professore e chi quello dello studente: capita, certo può capitare. Però quando succede ci si sente male: se scompare l'entusiasmo degli studenti e si spegne anche la passione dei professori che cosa rimane per cui valga la pena giocarsi?
L'ottimismo, quello ancora non muore e così aspettiamo che si rinsaldi un po' per ripartire ancora. Chi la dura la vince.
dandd

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